http://mattiafl.files.wordpress.com/2009/04/berlusconi_corna.jpgNon ha aspettato di riunire l'ufficio di presidenza, ha solo comunicato nel corso della riunione di maggioranza che in Puglia il candidato di centrodestra sarà Stefano Dambruoso. Silvio Berlusconi, tornato a Roma dopo un mese, ha riannodato i fili sparsi, a cominciare da quelli della giustizia e delle candidature per le elezioni regionali e ha scelto, dicendo semplicemente a tutti (alleati compresi): «In Campania sarà candidato Stefano Caldoro, in Puglia Stefano Dambruoso. Questi è un eccellente magistrato e del resto me lo avete presentato voi».

Nessuno - raccontano coloro che erano presenti - ha avuto nulla da obiettare e quindi il Pdl andrà verso la ufficializzazione del nome di Dambruoso, collaboratore del ministro della Giustizia Angelino Alfano, uno dei suoi sponsor. Giovedì si riunirà l’ufficio di presidenza del Pdl dove «verrà ratificato formalmente il nome. Non è mai accaduto che una decisione presa e comunicata da Berlusconi sia mutata. Da noi le cose vanno così», spiegava chi c’era ieri all’incontro. A Bari la notizia è rimbalzata informalmente e fino a tarda sera il coordinatore Francesco Amoruso commentava: «Nè a me né ad Antonio Distaso è stato comunicato nulla». Una cautela doverosa, in attesa del passaggio politico di giovedì. Ma già nel pomeriggio la dichiarazione di Ignazio La Russa, uno dei coordinatori nazionali, aveva fatto capire che il cerchio si stava chiudendo: «Giovedì saranno fatti tutti i nomi dei candidati alla presidenza delle Regioni». Come dire che non c’è più tempo per temporeggiare, nemmeno in Puglia per attendere un eventuale accordo con l’Udc.

Sul tavolo della riunione erano tre i nomi pugliesi: quello del magistrato, quello del presidente dei consiglieri regionali Rocco Palese e quello del vicecoordinatore regionale e deputato Antonio Distaso e quest’ultimo era quello meglio «piazzato»: perchè non salentino (l’appartenenza geografica sarebbe in questo caso un requisito importante), perché forzista d’origine (sono pochissimi i candidati con questo pedegree sparsi per l’Italia) e perché uomo della politica da contrapporre ad un avversario politico come è al momento Nichi Vendola. Ma su queste riflessioni, fatte a voce alta dai maggiorenti pugliesi del Pdl, Berlusconi ne ha fatte prevalere altre, anche sulla base di alcuni sondaggi. Dambruoso, dunque: uno dei nomi finiti tre mesi fa nell’elenco di Gaetano Quagliariello, il vicepresidente dei senatori incaricato di individuare personalità importanti della società civile da candidare in Puglia. E per il magistrato si sono subito spesi sin dall’inizio il ministro Frattini e il presidente dei deputati, Cicchitto. Infine è toccato a Fitto presentarlo a Berlusconi.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Questa indicazione, come è noto, aveva suscitato perplessità in Puglia, e non solo perché il nome del magistrato è noto quasi esclusivamente agli addetti ai lavori; ma perché si preferiva una personalità politica. Berlusconi però ha scelto e, come osservava Distaso, alla fine è lui che decide. Ad Adriana Poli Bortone, che l’altro giorno si era candidata il Pdl ieri ha detto: siamo pronti all’alleanza con Io sud, ma nient’altro. Insomma, è tempo di serrare i ranghi e a ben vedere la scelta di schierare Dambruoso - come auspicava Salvatore Tatarella, potrebbe facilitare anche un eventuale accordo dell’ultimo minuto con l’Udc. Il partito di Casini, se dovesse saltare l’alleanza con il Pd - causa primarie - non potrebbe mai accodarsi al Pdl per sostenere una personalità di partito, ma un magistrato, espressione della società civile, sì.

Rosanna Lampugnani Corriere del Mezzogiorno