"Ripristinare l'immunita' parlamentare e ridare equilibrio al sistema e ai poteri dello Stato". Lo sostiene Gaetano Quagliarliello, vice capogruppo Pdl al Senato, in una intervista sul Tempo. ''Liquidare come 'spirito di autoconservazione della casta' i ripetuti voti con cui in diverse circostanze il Parlamento ha preservato lo spazio della politica e la sovranita' popolare da incursioni giudiziarie, significherebbe non aver compreso la reale posta in gioco'', sostiene.
''Significherebbe - aggiunge - non capire che l'allentamento delle garanzie in tema di giustizia penale, la scissione completa fra giustizia e sovranita' popolare e il venir meno del fattore di equilibrio che i Costituenti avevano individuato nell'immunita' parlamentare, configurano di fatto l'esistenza di un corpo separato e autoreferenziale, irresponsabile rispetto al proprio operato e rispetto agli altri poteri dello Stato, al netto dell'onesto e discreto lavoro di tanti magistrati. Caduto il contrappeso costituzionale dell'art. 68, caduta la soggezione esclusiva alla legge approvata dai rappresentanti del popolo, la scissione del potere giudiziario dalla sovranita' popolare si e' fatta cosi' assoluta''.
{affiliatetextads 1,,_plugin}''Questa grande anomalia italiana - afferma il vicecapogruppo PdL al Senato - ha reso oggi possibile l'attacco alle istituzioni democratiche. La stessa anomalia ha condannato ieri il governo Prodi, e minaccera' domani chiunque, forte della legittimazione democratica ma nudo di fronte all'uso politico della giustizia, dovesse cimentarsi con il governo del Paese. E' dunque necessario cogliere fin da ora l'opportunita' offerta dal rafforzamento della maggioranza conseguito in queste ore, mettendo mano senza indugi a una riforma dello Stato che garantisca equilibrio al sistema, a cominciare dal ripristino dell'art. 68''.
''L'offensiva mediatico-giudiziaria, e la sponda di chi si illude di goderne oggi i frutti senza pagarne lo scotto domani, stanno suscitando in Parlamento una controffensiva di responsabilita' da parte di chi ha a cuore le sorti dell'Italia. Se non ora, quando?'', conclude Quagliariello.
L'unica cosa che il portaborse di Berlusconi ha dimenticato di enunciare è che non esiste il principio secondo cui chi viene eletto in nome del popolo può delinquere così come gli aggrada. Quindi per quale motivo uno che dovrebbe essere eletto anche per le sue doti morali dovrebbe sottrarsi alla giustizia? E il principio secondo cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge? Quagliarello, lei è pagato per dire certe cose chiaramente, ma non penso che il problema cardine del Paese sia ora l'immunità parlamentare. Pensi piuttosto alla disoccupazione giovanile, 1 su 3 è disoccupato.