L'Italia sprofonda nella vergogna. Per anni Gheddafi è stato l'amico privilegiato di Berlusconi che si sa, fa politica estera con i bunga bunga e le pacche sulla spalla. Fior di quattrini pubblici (miliardi di euro) sono stati donati al dittatore libico per ragioni che non sono del tutto chiare, fior di aziende in Italia sono state messe nelle mani più o meno dirette del Ràis e fior di aziende sono state inviate in Libia con investimenti che rispetto a tutto quello che sta succedendo si sono risultati totalmente sbagliati. Una politica estera quindi che definire inconsistente e barbara è dir poco e con la gente che muore per le strade bombardata dal cielo come si fa con i carri armati invece che porci la domanda di come aiutare le popolazioni che si ribellano a decenni di tirannia, il Governo con annesso ministero degli Esteri Frattini e il TG1 ci propinano continuamente lo spauracchio dell'immigrazione clandestina.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Immigrazione clandestina che il Tg1 di Minzolini pochi minuti fa ha quantificato in circa 300.000 libici. Paura da infondere nella popolazione per coprire le malefatte di Berlusconi con la Libia, per coprire la politica estera inetta e personalistica, per coprire la vergogna che l'Italia sta provando da quando migliaia di persone in Libia muoiono per la Libertà senza che il nostro paese faccia niente per agevolare la transizione ma anzi, si muove politicamente per supportare colui che è possibile definire tecnicamente come un sanguinario e malvagio dittatore africano.

La gente già a centinaia era morta per le strade e Gheddafi già usava le armi pesanti per tentare di fermare la rivolta quando Berlusconi ha dichiarato di non "volerlo disturbare l'amico". Gli aerei già bombardavano i manifestanti quando Frattini ha detto che si dovevano evitare le ingerenze in Libia. Ora la situazione drammatica è sotto gli occhi di tutti e si stanno usando tutti i soliti mezzucci per coprire lo squallora italiano: clandestini in fuga con annesso pericolo islamico.

Una sola parola può esprimere quello che io con tanti altri italiani stiamo provando in questo momento: vergogna.

antonio F.