GOVERNO - Ieri Berlusconi aveva dichiarato di "volersi dimettere" dopo la votazione della Legge di Stabilità (ex Finanziaria) e i Mercati avevano ben interpretato le vere intenzioni di Berlusconi: temporeggiare, ricontattare i dissidenti e tirare a campare per riformare magari un nuovo Governo sotto la sua guida ovvero sotto la guida di una sua marionetta. L'intenzione era tanto evidente che il sempre presente Ministro della Difesa La Russa si era affannato a dire che probabilmente per approvare la Legge di stabilità servivano 15 o 20 giorni ma probabilmente la procedura parlamentare ne avrebbe richiesti 30. Una enormità visto la condizione dei mercati internazionali, ma una enormità che faceva comodo ai ministri che sanno di non poter mai più ritornare a scaldare la poltrona così come hanno fatto dal 2008 ad oggi.
Ovviamente i mercati non hanno preso bene le parole di Berlusconi nè i suoi veri intenti neanche troppo velati e così lo spread tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi è volato al record storico di 552. Si era giunti al punto tale che è dovuto intervenire il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per garantire, con la nota che pubblichiamo di seguito, la definitiva uscita di scena di Berlusconi e del suo Governo di inetti:
"Di fronte alla pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano, che ha oggi toccato livelli allarmanti, nella mia qualità di Capo dello Stato tengo a chiarire quanto segue, al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione:
1) non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione diverra' operativa con l'approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012;
2) sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni;
3) si svolgeranno quindi immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per dare soluzione alla crisi di governo conseguente alle dimissioni dell'on. Berlusconi;
4) pertanto, entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti.
Sono pertanto del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza".